GUIDA SPECIALE PER I SURFISTI CHE VOGLIONO FARE UN SALTO DI LIVELLO IN POCHI GIORNI – PARTE 2.
QUELLO CHE NESSUN INSEGNA
10 potenti lezioni per imparare velocemente con Gabriele Concato alias Spartaco, Team Trainer di Hawaii Aqui. (www.hawaiiaqui.com)
1 IL PANIERE – NON PRENDERE ABBASTANZA ONDE IN UNA SESSION
2 LA PALATA – REMARE A CAGNOLINO
3 LA VISIONE – NON RICONOSCERE LE ONDE SURFABILI A DISTANZA
4 LA SINDROME DEL TORTELLINO – REATTIVITA’– MUOVERSI IN RITARDO
5 LA PARTENZA – NON FARE LE TRAIETTORIE D’INTERCETTAZIONE
16 IL TAGLIO – NON PARTIRE INCLINATO
17 IL MONTAGGIO – NON SALIRE SULLA TAVOLA AL MOMENTO GIUSTO
18 LA PUTTANA – NON STRINGERE LE GAMBE IN PARTENZA E INGAVONARE
19 L’IPNOSI – GUARDARE LA PRUA DELLA TAVOLA INVECE DELL’ONDA
20 IL SELLERONE – NON RESTARE ACCUCCIATI DOPO IL TAKE OFF
Aumentare le tue abilità surfistiche è un compito che richiede tempo, impegno e focalizzazione mentale. Devi essere capace di giudicare quello che “realmente” stai facendo.
Ora puoi evitare gli errori che la maggior parte dei surfisti commette, permettendoti di focalizzare i compiti corretti che ti consentiranno di migliorare con progressività il tuo livello surfistico, superando l’empasse frustrante di anni di surf senza grandi risultati.
USCIRE DALLA ZONA DI CONFORT
Evolvere è fatica! Significa “dover” uscire dalla propria zona di comfort. Questo comporta disagio protratto nel tempo. E’ molto più facile continuare a fare quel che ci piace fare, ossia quel che fan tutti, piuttosto che penare con disciplina confrontandoci con quel che non ci piace fare ed esula dai luoghi comuni.
In Italia il surf è un sport molto giovane che ha sviluppato una sua propria subcultura lievemente machista fatta di occhiali “cattivi” e tavole da campioni del mondo oppure di “soul surfer” pseudo-emuli dei figli dei fiori su stridenti BMW station wagon da 80.000,00 Euro. Ma i surfer mediterranei nonostante abbiano maggior necessità didattiche dei fratelli oceanici (a causa della carenza di onde) sono molto restii ad investire in addestramento. Al contrario, in paesi surfisticamente evoluti quali Stati Uniti, Australia, Sud Africa, Brasile, Francia, l’investimento nell’addestramento è molto sviluppato ed è alla base della maggior parte delle persone che si avvicinano a questo sport.
Da noi fare un corso di surf o prendere lezioni private è avvertito quasi come un “onta del disonore”. Significa sbandierare a tutti: “…io non so surfare!”. Tutti vogliono dimostrare di saper stare in acqua a sparare manovre o a fare tubi balinesi e tutti si vergognano delle proprie carenze surfistiche come delle proprie nudità. E questo è un gran male. Non si capisce perché in qualsiasi altro sport, karate, danza, boxe, sci, tennis, nuoto ecc.ecc. siamo disposti a prendere lezioni e nel surf, che è il più difficile di tutti, non lo siamo. Questa è una scelta dettata dall’ego, ma sciocca ed errata, che pagheremo carissima negli anni.
Investire in una nuova tavola, una muta migliore, occhiali spaziali e cellulari da grido va benissimo, ma tutto ciò funziona solo fuori dall’acqua, è uno show che ci gratifica in quei momenti dove le parole hanno la meglio sui fatti, la sera con gli amici davanti ad una birra. Ma che inevitabilmente ci mortifica quando le nostre azioni saranno tanto implacabili quanto evidenti a tutti, ossia in acqua.
Se “veramente” vuoi migliorare il tuo livello surfistico devi innanzi tutto “scegliere” chi sei. Apparire o essere? Vuoi essere quel surfista che sfodera occhiali e tavola replica di Kelly Slater, che in acqua con sguardo torvo “da anni” sta con le ginocchia larghe a ranocchio facendo ridere i polli o vorresti essere quell’altro sorridente che con la tavola anonima, cicciottella ed un po’ ingiallita sventaglia spruzzi a pennello sul labbro dell’onda? Per essere il primo tipo è molto facile. Basta acquistare l’attrezzatura ed i gadget adeguati ed il gioco è fatto. Il secondo tipo invece necessita di molta umiltà. Saper confessare a sè stessi ed agli altri di aver bisogno di imparare e non vergognarsi di farlo, di chiedere aiuto, di farsi insegnare ed apprendere da chiunque, ci può aiutare ad evolvere in qualsiasi modo nel minor tempo possibile.
All’estero per un surfista di qualsiasi livello, da iniziante ad esperto, che “ardentemente” desideri evolvere, l’investire in addestramento è una priorità che prevarica acquisti inutili o posticipabili. Viene il più delle volte preferito un cellulare scrauso ed una tavola abbozzata per poter impiegare le proprie risorse in un addestramento serio ed efficace che gli consenta di sparare dalle gambe la potenza di un trattore ed a battere un cut back a “8” con plasticità e controllo di tavola.
Imparare partendo da questi comuni errori surfistici ed apprendere come evitarli, ti aiuterà molto nel processo d’apprendimento, ma, in particolar modo, sarà strategico per un rapido avanzamento di livello, trovare un addestramento ed un metodo efficace da seguire nel tempo.
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