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LA TAVOLA ADATTA AD IMPARARE- SOLO PARAFFINA

LA TAVOLA ADATTA AD IMPARARE- SOLO PARAFFINA

Una domanda ricorrente è “quale sia la tavola adatta” ad imparare il surf efficacemente.

In commercio troviamo mille tipi di tavole, soft, long, minimalibù, fun, egg, short, fish, lunghe o corte, larghe e spesse e piatte, per tutti gusti specchio dei nostri tempi, tutte “allineate” con i principi basici per indurre i principianti ad acquistarle, convincendoli con mille buoni motivi accattivanti, apparentemente coerenti, ed anche chi non più principiante ma con desiderio ardente di progredire si lascia attrarre facilmente. D’altronde anche tutti i surfer  che ancora non hanno imparato come lui, usano gli stessi tipi di tavole, e la riprova sociale di ciò che fanno gli altri mette il coperchio sulla pentola sigillandoci dentro una chiusura mentale devastante.

Questa tipologia di tavole, che traina il 99,9% del mercato del surf sono la PRIMA vera causa (ma non unica) responsabile del NON APPRENDIMENTO del surf di un neofita (almeno di quelli che hanno iniziato a surfare da circa il 2010 in avanti. Prima di questa data questo tipo di tavole non le usava praticamente nessuno da almeno 30 anni, tranne gli amanti del vintage, o del long). Il neofita ignaro, orbene dopo anni di fatiche, si ritrova ancora ad essere un “neofita”. Si rammarica, cambia tavola di continuo, ma non comprende il perche’ della sua permanenza nel suo infimo livello nonostante gli anni trascorsi a praticare in acqua. Si convince che dipenda da lui setsso, dalla poca pratica o dalla poca predisposizione. ERRATTO, sono altri i fattori paralizzanti, tra i quali appunto in primis la tavola non adatta!

Il punto critico non è se queste tavole siano buone o cattive, nulla è buono o cattivo in se’, bensi’ il buono o cattivo è determinato dall’uso che se ne vuole fare e dall’obiettivo che si vuole raggiungere.

Ognuna di queste tavole va benissimo per ciò che la tavola stessa esprime idrodinamcamente, ovvero per assolvere allo scopo per il quale è stata costruita. Non ho mai inteso addossare la responsabilità del non apprendimento a questa tipologia di tavole di moda, bensì a chi la responsabilità è di chi le consiglia e di chi sceglie di utilizzarle per imparare.

La responsabilità ultima non è MAI della tavola ma dell’utilizzatore, il quale se avesse più “testa” e si ponesse più attentamente delle domande, avrebbe già la soluzione, ma è più facile non pensare e agire come tutti fanno intorno a noi.

Vi faccio capire meglio con un iperbole: una cariola non è ne buona ne cattiva in se’, dipende per cosa la si usa, se per caricare terra, trasportarla e scaricarla altrove assolve perfettamente allo scopo per la quale è stata progettata, ma se la vogliamo utilizzare in discesa per divertirci ed imparrare il bob da strada, avremo dei problemi seri! Per anni non riusciremo ad imparare quasi un piffero. Sarebbe saggio utilizzare invece, se si vuole imparre il bob, un carrello progettato per questo scopo, ovvero un bob da strada. Semplice? Certo più che ovvio, ed allora perchè nel surf non adottiamo il medesimo critario? Semplice anche questo: perchè semplicemente NESSUNO LO DICE, nessuna scuola, nessun istruttore, nessuna rivista, nessun amico (tranne Spartaco che lo dice da sempre, perchè prima, sin da fine anni ’70 fino a quasi il 2010 lo spiegavano e lo insegnavano “onestamente” tutti, era la normalità, come era infatti normale imparare il surf per tutti. Negli anni ’80/90 primi 2000 nessuno non riusciva ad imparare, poteva diventare più o meno bravo, ma tutti acquisivano la totale padronanza di tavola, ciò che oggi sembra irraggiungibile alla stragrande maggioranza di chi pratca questo sport).

Lo stessa identico criterio vale anche per queste tavole (cariole), che sono strumenti primariamente galleggianti, progettati per assolvere molto bene ad un ruolo fuori dalla parete, strumenti sordi non plananti, progettati per uno scopo diverso, stare in piedi su onde ibride o rotte, ovvero acqua turbolenta (ossia spumosa, non onda. Per quanto il neofita davanti a se veda acqua liscia, alle sua spalle e sotto la carena della tavola scorre acqua spumosa, ingestibile, e la parete intanto se va lontana alla sua destra o sinistra).

Utilizzare queste tavole costringe il neofita a restare incollato alle onde ibride per sempre, ciò per lui signifcherà NON ONDE a vita, sebbene sogni però d’essere un surfista per il sol motivo di riuscire a stare qualche secondo (chi più ch meno) con i piedi sulla tavola. questo non è surf, bensì “scivolarella sulle spume”.

Ripeto, questo non è surf. E così facendo nessuno potrà mai imparlo, perchè il substrato sul quale si allena (onde ibride, non onde), non gli permetterà mai d’imparare. Ma cos’è che lo costringe a restare sempre sulle onde ibride, non onde? Lo strumento errato! Ossia la tavola che possiede, inquanto progettata per  decollare e permanere su onde appunto ibride, non onde. Una tavola che va unicamente dritta per sua natura ed costruita per dare stabilità estrema su acqua turbolenta, ma totalmente inefficente per entrare in parete, fare il bottom turn, risalire fino al labbro e riscendere nel cavo, ovvro per imparare il “ROLLER COSTER” che decreta un surfista arrivato all’obiettivo, ne decreta la completezza surfistica. Usare queste tavole appartenenti all’epoca arcaica del surf è errore mortale che il neofità inconsapevolmente pagherà con molti anni di scoramento senza mai diventare un vero surfista.

Orbene, è anche vero che nei primi giorni queste tavole cariola lo faranno divertire, ma già dopo una settimana o poco più lo faranno avvilire. E dopo anni si convincerà di non essere portato per questo sport, trovando degli alibi per non ferire troppo il suo ego.

Si convincerà che la parete a lui è quasi totalmente preclusa, se non in rari, brevi e sporadici casi, non ripetibili per volontà propria ma per pura causalità, e che la padronanza di tavola, la fluidità plastica, la velocità e la manovrabilità intenzionale sono e restano ambizioni lontanissime, un sogno irragiungibile, adatte per lo più solo ai “mostri” del surf.

Questo NON E’ VERO. E’ solo il frutto dell’utilizzo per anni ed anni dello strumento errato, e la conseguente forzosa permanenza nel substrato non surfabile (onda ibrida).

Se il medesimo neofita avesse iniziato sin da subito con lo strumento corretto, ovvero con una tavola progettata e calibrata appositamente per lui, come la tavola che progetto da 25 anni la Fast Trainer, sulla base di una specifica ANALISI MORFOLOGICA e PSICO-ATTITUDINALE, tavola che utilizza linee idrodinamiche degli anni ’90, le più evolute nell’intera storia del surf (tutt’oggi utilizzate dagli ateleti nelle competizioni) per permettergli sin da principio di lavorare con il substrato corretto (la parete, evitando come la peste l’ibrida), quello stesso neofita, dopo gli stessi anni trascorsi in acqua ora sarebbe diventato un SURFISTA COMPLETO, capace di totale padronanza di tavola, sicuro di sè e totalmente appagato.

Ma ragioniamo bene, se questo accadesse, ovvero che un neofita grazie ad una singola tavola progettata per lui imparasse il surf in pochi anni. E surfando sempre con la medesima tavola per 10 anni continuasse progressivamente a progredire vistosamente di anno in anno, che ne sarebbe della miriade di scuole di surf e di “istruttori”, e di negozi, e di fabbricehe di tavole? Sarebbe un’ecatombe commerciale!

Questa è la triste realtà, che nessuno del settore vuole apertamente confessare (federazioni in primis) per non ledere se stessi e le proprie attività.

Il risultato “voluto” qual’è?

Che l’uso di queste tavole non adatte ad imparare questo sport diventi (come ormai lo è di fatto da anni) il grimaldello per fare denaro. Più lungamente un allievo permane nel suo infimo stato di qualità surfistica e maggiormente questi spenderà i suoi soldini in nuove tavole, corsi, scuole, lezioni, istruttori, youtubers, nonchè viaggi in scuole di surf all’estero ecc.ecc.

Se a questo povero disgraziato “suo malgrado ignaro” gli avessero rivelato sin da principio la verità cosiglindogli lo strumento giusto da usare, e egli avessero subito insegnato le “vere tecniche motorie”, dopo un anno questo ragazzo avrebbe acquistato SOLO PARAFFINA, e tutta la grancassa legata al suo portafogli sarebbe andata a farsi fottere.

Questa è la verità, ma una verità che non si può dire.

Buone onde…aloha!

SPARTACO

 

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